XXVI Premio Nazionale di Poesia “Elisabetta Fiorilli”
Il Circolo Culturale Montepescali rende noti i risultati del XXVI Premio Nazionale di poesia “Elisabetta Fiorilli”, la giuria composta da:
Presidente Sig.ra Giovanna Tagliaferri, Giovanna Leoni, Giulio Gasperini, Adriano Poletto e Gianluca Franci ha esaminato e giudicato 957 liriche di 328 autori, dopo un attento e scrupoloso esame dei testi sottoposti a giudizio, ha deliberato la graduatoria seguente:
I° Premio di € 1500.00
“L’ultimo bambino di Auschwitz”
di Carmelo Consoli – Firenze
Motivazione: “Le vicende atroci e inumane dei campi di sterminio non possono essere dimenticate, tantomeno da un bambino superstite, ma apre alla speranza il fatto che da quelle nebbie, gravide di dolore e infamità, possano ancora apparire degli angeli.”
II° Premio di € 1000.00
“Erre – mare nostro”
di Manfredi della Versana Maria – San Marcellino – (CE)
Motivazione: “Sapiente maestria nella selezione dei termini che, sia per la ricercatezza dei vocaboli che per il suono della lettera simbolo, la erre, creano un ambiente inquieto, rumoreggiante, atroce. Il verso finale cesella, invece, il bisogno di pace e di amore.”
III° Premio di € 500.00
“Tornate domani”
di Armando Giorgi – Genova
Motivazione: “La mancanza di un lavoro lede la dignità umana ed emargina. In questa poesia, la spirale negativa che deriva dalla disoccupazione è resa con asciutta dignità e misura e le situazioni sono scolpite con parole attente ed efficaci.”
Premio speciale riservato agli autori della provincia di Grosseto
“Ballata del non aquilone”
di Laura Giorgi – Grosseto
Motivazione: “Poesia molto intensa e profonda dalle immagini originali e pregne di significati. La freschezza dei sogni infantili si confronta con una dura e illusoria realtà in un mondo di vinti.”
Opere segnalate:
“Due donne alla finestra sotto un cileo d’estate”
di Maricla Di Dio Morgano – Calascibetta – (EN)
Motivazione: “L’occasione, adatta ad un quadretto “macchaiolo”, di due donne a chiacchera si evolve a poco a poco ed i commenti occasionali e scollegati iniziali assumono man mano un valore più ampio, sociale ed umano. La parabola del dire assume, pertanto, una curvatura di ampio spettro dal significato universale.”
“Non restate nell’ombra”
di Tiberio La Rocca – Subiaco – (Roma)
Motivazione: “Il canto è diviso in due parti: la prima ha lo stile di un canto risorgimentale, con la passione per il bene, la giustizia, la verità e il bisogno di incoraggiare le persone a perseguire questi valori; la seconda parte esprime la consapevolezza della grettezza umana che si ferma ai dissidi, frena “i fiumi di sogni” e rende irrealizzabili le speranze dei fanciulli.
“Che cosa posso offrire”
di Benedetta Cinelli – Lizzano In Belvedere – (BO)
Motivazione: “Le parole piane e le immagini quotidiane introducono a riflessioni molto profonde che parlano del valore della vita in assoluto, della possibilità di dare al quotidiano i “brillori del cielo”, dell’accettazione del limite e del rispetto altrui.
“Il cecchino”
di Alberto Cocco – Cagliari
Motivazione: “Poesia dal piglio cinematografico per il ritmo da film di guerra o da giallo. Al di là del piacevole stile sostenuto, i versi alludono alla precarietà della condizione umana ed al misterioso rapporto tra la vita e la morte.”
“Il sipario strappato”
di Saverio Chiti – San Miniato – (PI)
Motivazione: “Le immagini di un teatro dopo lo spettacolo e di attori, spogliati dalle luci del palco, che si afflosciano in un opaco quotidiano, sono ricche di cultura ben metabolizzata e rigenerata. Magistrale il colpo di coda dell’ultimo verso.”
“Risonanze”
di Lorenzo Oggero – PISA
Motivazione: “Padronanza letteraria, ben fusi i riferimenti culturali, ottimo gusto negli accostamenti dei termini, atmosfera sognante come si addice ad una bella poesia.”
“Il Catai dalle cupole d’oro”
di Claudio Alvigini – Lisbona – Portogallo
Motivazione: “Piacevolissima poesia che, col fare sognante delle parole e col lessico adeguato, si chiude con una domanda dalla consistenza esistenziale. Si passa dalla razionalità precisa e dettagliata iniziale al gusto pittorico per i colori, gli spazi, gli amori e le fiabe sognanti ed eterne.”
“Antigone”
di Claudio Guardo – Cles – (TN)
Motivazione: “Interessante attualizzazione dei miti antichi. Ancora una volta i capisaldi classici assorbono nei loro significati senza tempo le paure, le sconfitte e l’andare come destino dell’uomo.”
“Vieni a cercarmi dentro una fessura”
di Monia Casadei – Cesena – (FC)
Motivazione: “Poesia molto interessante, perché rimanda ad una dicotomia umana: l’uomo aspira alle certezze, ma progredisce solo quando si lascia abitare dal dubbio, si apre all’irrazionale e tenta di fare capolino nell’infinito.”
“Ci sarà tempo”
di Angela Barbonetti – Avezzano – (AQ)
Motivazione: “Testo importante dal sapore intimistico. Abili assonanze e richiami tra i termini scelti con cura che, mentre rimandano alla pesantezza del quotidiano, aprono contemporaneamente ad una speranza di futuro.”
“Indomito”
di Maurizio Bacconi – Roma
Motivazione: “In questa vigorosa poesia si enumerano i delitti simbolo di un periodo, assolutizzandoli come fossero della propria famiglia, ma si sottolinea anche la fiducia nella forza di reazione dell’animo umano.”
Opere segnalate per gli autori della provincia di Grosseto:
“L’estate perduta”
di Giulia Malinverno – Arcidosso – (GR)
Motivazione: “Lo sconvolgimento di una pandemia, che sovverte ed annulla persino i riti di congedo che parevano assoluti, è descritta con agili tocchi che trascendono le situazioni concrete ed aprono ad una “voglia di infinito”.”
“Biglietti”
di Andrea Chechi – Grosseto
Motivazione: “Ad un attento osservatore i segni del passaggio umano si colgono attraverso piccole tracce. In questo caso, l’esistenza umana si polverizza nelle parole. Parole scritte o stampate che, come dice bene l’autore, raccontano una vita, contengono una speranza o documentano un passato.”